Alzi la mano chi da ragazzino non ha giocato almeno una volta con i soldatini: battaglie cruentissime tra gli omini in scala congelati in pose a volte assurdamente comiche. Mi sono ricordato dei soldatini quando dalla cambusa è emerso un body stratocaster, credo di fabbricazione Vester, in onestissimo legno di tiglio (?), completamente riverniciato dal precedente proprietario di un bel verde oliva militare opaco. Insomma il colore dei carriarmati e delle jeep americane visti mille volte nei film sulla seconda Guerra Mondiale.
Le sensazioni erano positive, il body sembrava discretamente risonante, insomma mi sono deciso a provare a tirarci fuori una chitarrina decente. Per prima cosa operazioni di schermatura e prova del ponte, un ottimo Wilkinson VB gold finish, già sperimentato in altre occasioni e promosso a pieni voti (molto migliore dei ponti montati di serie sulle Bullet, ha le sellette roller ed un sistema di regolazione delle ottave tramite una brugola che permette anche di modificare leggermente la posizione della selletta rispetto all'asse della chitarra).
Tra i vari battipenna disponibili ne avevo uno originale Squier della giusta tonalità "cream", perfetta per intonarsi con il verdone del corpo, per sovrammercato decorata per così dire da un bell'alone di bianco rimasto in corrispondenza dell'adesivo Squier Affinity evidentemente rimosso eoni fa.
Rimaneva da scegliere l'elettronica. Anche qui, fortunatamente, le scorte non mancano: avevo da parte un set Squier Affinity "selezione", ben cablato e ordinato, che ho montato utilizzando dei gommini al posto delle tradizionali molle per i pickup, come viene fatto sulle Stratocaster di categoria superiore.
Il manico è quello di una Bullet CY series. Meccaniche dorate in tinta con ponte e jack.
Ed ecco il risultato finale, chitarra montata e pronta per l'utilizzo!!!
La chitarra è in vendita ad una cifra largamente inferiore al centinaio di euro e per me li vale tutti...
Update: andata a Dicembre 2014