domenica 30 novembre 2014

Patton's Bullet Strat

Alzi la mano chi da ragazzino non ha giocato almeno una volta con i soldatini: battaglie cruentissime tra gli omini in scala congelati in pose a volte assurdamente comiche. Mi sono ricordato dei soldatini quando dalla cambusa è emerso un body stratocaster, credo di fabbricazione Vester, in onestissimo legno di tiglio (?), completamente riverniciato dal precedente proprietario di un bel verde oliva militare opaco. Insomma il colore dei carriarmati e delle jeep americane visti mille volte nei film sulla seconda Guerra Mondiale.


Le sensazioni erano positive, il body sembrava discretamente risonante, insomma mi sono deciso a provare a tirarci fuori una chitarrina decente. Per prima cosa operazioni di schermatura e prova del ponte, un ottimo Wilkinson VB gold finish, già sperimentato in altre occasioni e promosso a pieni voti (molto migliore dei ponti montati di serie sulle Bullet, ha le sellette roller ed un sistema di regolazione delle ottave tramite una brugola che permette anche di modificare leggermente la posizione della selletta rispetto all'asse della chitarra).


Tra i vari battipenna disponibili ne avevo uno originale Squier della giusta tonalità "cream", perfetta per intonarsi con il verdone del corpo, per sovrammercato decorata per così dire da un bell'alone di bianco rimasto in corrispondenza dell'adesivo Squier Affinity evidentemente rimosso eoni fa.


Rimaneva da scegliere l'elettronica. Anche qui, fortunatamente, le scorte non mancano: avevo da parte un set Squier Affinity "selezione", ben cablato e ordinato, che ho montato utilizzando dei gommini al posto delle tradizionali molle per i pickup,  come viene fatto sulle Stratocaster di categoria superiore.



Il manico è quello di una Bullet CY series. Meccaniche dorate in tinta con ponte e jack.


Ed ecco il risultato finale, chitarra montata e pronta per l'utilizzo!!!






La chitarra è in vendita ad una cifra largamente inferiore al centinaio di euro e per me li vale tutti...
Update: andata a Dicembre 2014


lunedì 3 novembre 2014

Fuck you, Kitty!

Apprendo che ricorrono i 40 anni dalla creazione di un "character" che nella mia percezione esiste e vive soltanto sopra le cartelle e gli astucci dei ragazzini. Siccome le ricorrenze vanno celebrate e poichè il destino ha portato nel mio arsenale ben 2 Squier Stratocaster* nella edizione dedicata al mostriciattolo, ecco il mio personale tributo: la "Fuck you, Kitty" Strat Custom Edition.



* Le chitarre erano di proprietà di una coppia di sorelle, ricevute in regalo credo che le abbiano prese in mano per guardarle e poi riposte a dormire

In tutta sincerità ammetto che l'idea è nata da una animazione visibile sul blog di Spinoza.it, i diritti sono loro, mi sono limitato a riproporre sulla chitarra un concetto alquanto esplicito...



E' stato assai divertente ed istruttivo fare qualche ricerca su quale potesse essere il modo migliore per riprodurre il sangue ed i relativi schizzi, ho fatto un brevissimo viaggio nel mondo degli effetti speciali cinematografici (è incredibile la quantità di video presenti sul Tubo che mostrano soluzioni diversissime e tutte a loro modo geniali), ho trovato ricette per risolvere il problema tra le mura domestiche, ho visitato siti dedicati al trucco teatrale. Davvero interessante.

Alla fine, stiamo pur sempre lavorando su uno strumento economico, ho risolto la questione con mezzucci banali. Per il body ho utilizzato della vernice spray.



Sul battipenna ho utilizzato gli UniPosca e dello smalto per unghie.






Un ritocchino anche alla paletta, ho voluto provare il sangue finto in vendita dal cinese all'angolo, ma il liquido non fa presa sul legno e ho dovuto desistere, limitandomi ad un richiamo cromatico con il corpo.



Insomma, una customizzazione piuttosto rapida nella parte esecutiva, completata con la sostituzione della manopola in plastica con un più aggressivo knob metallico. Ora resta da vedere se il tutto piacerà a qualche chitarrista con il senso dell'ironia e con un gusto post-punk.